la via dell'artista

La via dell’artista: recuperiamo la fede

Siamo arrivati all’ultimo capitolo del libro “La via dell’artista” di Julia Cameron.

Quando sono partita con l’intenzione di leggere questo libro nell’arco dell’anno  non ero convinta che ce l’avrei fatta, perchè mi conosco: so che mi annoio facilmente e perchè sono del segno della Bilancia con ascendente Gemelli che vuol dire “mancanza di costanza”….cronica!

Non credevo ce l’avrei fatta ad arrivare fino in fondo perchè il libro è veramente molto impegnativo: non è solo un libro da leggere ma è da metabolizzare, ti porta a cambiare abitudini e a crearne di nuove, è un supporto per la crescita psicologica e spirituale, con tutti i pro e i contro che questo ti porta, come riconoscere ferite, mancanze e carenze, vissute soprattutto nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, aperte e curate durante questo percorso.

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Un percorso che è ben rappresentato dal tatuaggio che ho sulla mia schiena: il Labirinto di Chartres. Mi ricorda sempre che “il percorso” non è una via dritta: parti e arrivi e hai finito. No, ha tante curve, tanti ostacoli: quando ti sembra di essere vicino al centro, fai un passo falso e subito sei lontano, quando hai fatto tanta strada e sei stanco e ti sembra di non arrivare più al centro del labirinto, alla meta del tuo percorso, giri una curva e sei arrivato!  Ma il percorso che hai fatto ti ha permesso di affrontare e superare quasi tutte le difficoltà,  ti ha reso un esperto!

Sono davvero molto felice di essere arrivata fino a qui! Ho acquisito più fiducia e più sicurezza in me, nelle mie capacità artistiche ma non solo, ho aperto un dialogo con la mia guida interiore, che ancora si deve affinare, ma che è già a buon punto!

Io mi sento solo a metà del percorso, perchè è vero che ho finito di leggere il libro, ma molte cose sono da mettere in pratica!

E anche per questo conto sul vostro supporto. Per il 2017 vorrei proporre degli esercizi pratici tratti dal libro, da fare singolarmente per poi confrontarci nel circolo sacro. Il percorso continua, d’altronde come dice anche Julia “La vita è fatta per essere un appuntamento con l’artista” quindi non ci si ferma mai!

Ci rivediamo su facebook, quando volete, nel circolo sacro, per confrontarci;  qui sul blog ritorno invece l’11 gennaio 2017 con una sorpresa super per voi.

Vi lascio con un meme da scaricare e stampare: che vi sia da guida per i prossimi mesi di percorso!

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la via dell'artista

La via dell’artista: recuperiamo la speranza

Ho avuto la fortuna di fare 5 giorni di vacanza in un posto bellissimo e così sono riuscita a leggere il quinto capitolo de “La via dell’artista” dove ho trovato anche la giustificazione a questi giorni di pausa “Un artista ha bisogno di tempo in cui non fare nulla” e deve essere un po’ egoista per poter coltivare i propri sogni, perchè il cambiamento, lo sblocco creativo, arriva proprio dalla voglia di seguire i propri sogni.

Io ho iniziato a riempire una bacheca di pinterest con le immagini di tutte le cose che mi piacerebbe avere, le esperienze che mi piacerebbe fare, le vite immaginarie che vorrei fare e questo esercizio mi aiuta a capire cosa voglio, da me, dagli altri, dalla vita. Viviamo la routine ma quante volte ci fermiamo a pensare a cosa vogliamo veramente dalla vita? Una raccolta di immagini, tra l’altro, mette in moto la legge d’attrazione!

Un altro concetto che mi ha fatto riflettere, di cui Julia parla spesso, è la fiducia nel potere del creatore (la forza universale, Dio, un essere superiore).

successoSiamo sempre noi che ci poniamo limiti.

Il creativo attinge la propria energia dall’universo e davvero l’universo è illimitato.

A volte poniamo fiducia nelle persone, troppa fiducia, quando forse bisogna dare più fiducia al caso.

Per una persona abituata a programmare e ad avere tutto sotto controllo come me, questa cosa mi metteva in crisi perchè diventava un problema quando si sbagliava strada, era un problema quando saltavano gli appuntamenti, era un problema se le cose non andavano come le avevo programmate. Mi rendo conto che qualche anno fa ero molto più flessibile, più aperta ai cambiamenti.

L’ansia c’è sempre quando qualcosa “va storto” ma davvero se si ha fiducia, quando cambiano i programmi poi la maggior parte delle volte va comunque tutto bene: l’appuntamento spostato capita nel giorno giusto, la strada sbagliata ti fa scoprire un ristorantino niente male e i programmi si incastrano bene, anzi meglio.

Quindi….chissenefraga se arrivo tardi agli appuntamenti!!!!

Vi aspetto su facebook nel circolo sacro che ho creato per parlare di come sta andando il vostro percorso di sblocco.